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9 gen 2018

Alla scoperta della coppetta mestruale

 Il mio obiettivo oggi sarà di fare una panoramica generale sulla coppetta mestruale, raccontando un poco quella che è la sua storia e quelle che sono le caratteristiche che la rendono così diversa dagli altri dispositivi igienici femminili.
Inizio con una cosa divertente che probabilmente non avrete mai visto: un video didattico sulle mestruazioni prodotto da Walt Disney per le scuole americane. Così, se ci sono dei dubbi, lascio l’onere ai dolci disegni anni ’50 il compito di chiarirli.


Fin dalla notte dei tempi le donne si sono dovute ingegnare per gestire in modo pratico le mestruazioni.
Mi pare di vederla la povera Eva, lì tra i prati dell’Eden, alle prese con il suo primo ciclo avendo a disposizione solo delle foglie di fico (e chi le ha toccate sa che le foglie di fico non sono proprio la foglia più morbida disponibile in natura, ndr).
A noi donne moderne ora sembra tutto semplice, perché qualcuno negli anni ha fatto di tutto per renderci più facile l’esistenza.
Infatti, possiamo contare su ingegneristici assorbenti con le molle, utili soprattutto per fare le ruote: un’attività fondamentale nella quotidianità di ogni donna che si rispetti!
Possiamo scegliere perfino gli assorbenti con la facciona perplessa di Hello Kitty, iconica gattina che ci propinano credendo ci faccia allegria nei giorni più bui del mese. Invece, a causa del deodorante alla rosa canina con cui sono impregnati, provocano un’irritazione che neanche correndo nude in un campo di ortiche vi viene lo stesso fastidio (“True story” cit.)

Gli assorbenti di Hello Kitty esistono e sono tra noi.

Le nostre nonne, non disponendo di tante alternative, dovevano utilizzare qualsiasi materiale assorbente di facile reperibilità: vestiti vecchi, stracci di canapa o cotone, spugne naturali e fibre vegetali.
A volte non si usavano nemmeno le mutande, che erano un bene di lusso, quindi questi dispositivi venivano inseriti come tamponi interni, oppure venivano annodati addosso come i pannoloni utilizzati per i bambini.
Nel primo dopoguerra e nei successivi anni del “baby boom” inizia però una rivoluzione.
Le donne iniziano a lavorare fuori casa, non hanno più tempo per lavare i panni, soprattutto non hanno più tempo di lavare i pannoloni dei loro numerosi figli.
Fu proprio grazie a questo cambiamento epocale che si iniziarono a produrre pannolini usa e getta; con essi vennero finalmente sviluppati anche i primi assorbenti monouso: nel 1933 il dottor Earle Haas immette sul mercato i primi Tampax, mentre negli anni ’60 in Italia la ditta Angelini inizia a produrre i Lines.

Dove si colloca in questa storia la coppetta mestruale?

La prima coppetta mestruale a marchio registrato venne chiamata Tassette e vide la luce nel 1937, grazie ad un’attrice e autrice americana: Leona Chalmers.


 Visto quello che vi ho raccontato sopra è facile intuire perché Leona, donna emancipata, volesse trovare un modo più igienico e pratico di vivere le proprie mestruazioni.
La signora Chalmers aveva davvero il pallino per temi che riguardavano l’igiene femminile tanto che, sempre nel 1937, scrisse il libro intitolato The intimate side of woman’s life.


 Nel libro decise di elencare tutti i metodi conosciuti, fino a quel momento, per mantenere “splendida splendente” la propria vagina, soffermandosi in particolare sull’igiene durante il periodo mestruale.
A tal proposito, inserì anche dettagliate istruzioni su come si dovesse utilizzare la sua rivoluzionaria Tassette.

Pubblicità della coppetta mestruale Tassette


Istruzioni della coppetta mestruale Tassette

Leona non fu la prima a progettare una coppetta mestruale, ma fu la prima a produrla in gomma morbida, rendendola più comoda e usabile.

Numeri

Ora parliamo di numeri: in media una donna sana avrà più di 400 cicli nella sua vita, che corrispondono ad altrettante mestruazioni. L’allegro valzer ormonale, una volta iniziato, continua senza sosta per circa 40 anni (con qualche anno di “sconto” se subentra una gravidanza).
Partendo da questo dato, penso che ogni donna dovrebbe cercare di vivere al meglio il proprio ciclo e per farlo la coppetta mestruale può essere davvero la svolta.
Capisco che l’idea di usare una coppetta mestruale non vada a genio a tutte le donne: vedo e leggo ancora di molte reazioni di perplessità, per non dire di disgusto, di fronte a questo oggetto.
La cosa purtroppo non mi stupisce. Le mestruazioni sono ancora un tabù per molte donne, che spesso non hanno neanche il coraggio di chiamarle per nome.
A tal proposito, mi voglio soffermare un minuto sul tema “Orribili nomignoli utilizzati al posto di quella parola immonda che è ‘mestruazioni’”. Eccone alcuni esempi: “Le mie COSE”, “il Marchese”, “Quei giorni”, “Parenti da Mestre”, “Le mie amiche”.

Parlare di coppetta mestruale non solo impone di parlare di mestruazioni, ma impone anche alla donna di prendere confidenza con il proprio corpo.
Dovrebbe essere una cosa naturalissima, ma per alcune è un blocco difficile da superare e la propria vagina, più che un canale virtuale di circa 8 cm, appare più come un buco senza un fondo.

Ma cos’è in concreto questa coppetta mestruale?

La coppetta mestruale altro non è che una piccola tazzina di silicone medicale, che raccoglie il flusso e che può essere utilizzata più volte non solo all’interno dello stesso ciclo mestruale, ma anche per più cicli consecutivi.

coppetta mestruale Ladycup

Alcuni produttori affermano che le proprie coppette mestruali possono essere utilizzate addirittura fino a 5-10 anni.
Già questo dato dovrebbe essere sufficiente a convincervi: se proprio non vi dovesse interessare il lato ecologico della questione, come invece sta a cuore a me, pensate almeno a quanti soldi potreste risparmiare smettendo di acquistare assorbenti.
La coppetta mestruale si inserisce in vagina all’inizio delle mestruazioni, poi semplicemente si riempie e a voi non resta che svuotarla ogni 12 ore al massimo, sciacquarla sotto l’acqua e reinserirla.
Concluse le mestruazioni la coppetta viene fatta bollire e viene riposta nel suo sacchettino contenitore, pronta per le mestruazioni successive. Esistono tantissime marche che producono coppette mestruali, differenti tra loro per forma, consistenza e colore.
Il colore non ha fine pratico ed è solo un escamotage per rendere la coppetta mestruale più attraente. Su di me questa tecnica di marketing ha funzionato alla grande, tanto che la prima coppetta che ho acquistato aveva i brillantini blu. Cercate di capirmi, mi sento un po’ la Mariah Carey dei poveri (solo ogni tanto) e non ho saputo resistere al richiamo irresistibile del luccichio.

Invece, forma e consistenza della coppetta mestruale sono molto importanti al fine del suo utilizzo. Alcune coppette mestruali hanno forma più allungate e sono particolarmente adatte a donne con canale vaginale lungo. Altre sono più panciute e con diametro ampio, ottime ad esempio per donne con cervice bassa.

Esempio della diversità tra marche
La tonicità delle coppette mestruali si valuta considerando la forza che va impressa per riuscire a schiacciare la coppetta: più forza deve essere utilizzata, più la coppetta viene definita tonica.
Secondo questo criterio si individuano coppette mestruali morbide, toniche o semi-toniche (queste hanno in genere bordo tonico e corpo più morbido ndr)
Le coppette mestruali vengono prodotte in misure differenti che sono indicate con S, M o L, oppure con numeri 1 e 2. A diversa misura corrisponde diversa capienza, ma ogni produttore assume una scala differente quindi è necessario controllare le tabelle comparative.
In generale, le capacità delle principali coppette mestruali variano indicativamente dai 19 ml ai 40 ml.
La dimensione della coppetta mestruale va quindi scelta in base all’entità del proprio flusso, al numero di parti e all’età. Questo perchè, in media, dopo i parti o dopo i 30 anni il canale vaginale si rilassa e richiede una coppetta di dimensioni maggiori.
E’ interessante vedere come molte donne pensano di avere flussi pari alla portata del Rio delle Amazzoni, ma molto spesso questa è solo una sensazione che viene data dagli assorbenti classici e infatti con la coppetta mestruale molte riescono a rendersene conto.
Se siete curiose, su Youtube ci sono numerosi video che dimostrano con esperimenti pratici come una coppetta mestruale possa garantirvi maggiore autonomia rispetto a un assorbente classico.

Come scegliere la coppetta mestruale giusta? Quali problemi può dare la coppetta mestruale durante l’uso? Quali sono le coppette mestruali migliori?
Sarà mia premura rispondere a queste e ad altre domande nei prossimi articoli sull’argomento che verranno pubblicati sempre qui.

E se la coppetta mestruale vi ha già incuriosite, iscrivetevi al gruppo Facebook “Coppetta mestruale: esperienze e consigli” dove sono Admin e al gruppo “Donne con la coppetta” dove, insieme a tante altre gentilissime donne, do supporto a chi necessita di informazioni.

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